“Pinocchio in Pinocchio”, storico spettacolo degli Accettella in scena al teatro Mongiovino di Roma
Il servitore e la marionetta
Con la tecnica del marionettista “a vista”, torna in scena al teatro Mongiovino di Roma uno spettacolo storico degli Accettella, Pinocchio in Pinocchio che andò per la prima volta in scena nel 1978, quando la compagnia aveva il suo teatro dietro il Pantheon. Non è soltanto uno spettacolo per ragazzi perché le marionette – Pinocchio, il gatto e la volpe, il gufo e la civetta – sono opere di Ferdinando Codognotto, uno dei maggiori scultori lignei italiani. Originali anche le voci registrate con Leo Gullotta a fare il grillo parlante, Mangiafuoco è Paolo Lombardi (che ha doppiato, fra gli altri, Richard Griffiths nei vari Harry Potter) mentre Fabrizio Vidale, altro doppiatore divenuto importante, dice le parole dell’eroe collodiano.
Riproporre quindi questo classico del teatro per ragazzi di Icaro Accettella, diretto da Alessandro Accettella, marionettisti lo stesso regista assieme a Viviana Mancini, Matteo Rigola e Stefania Umana, significa ricostituire gli elementi artistici che hanno contribuito a mantenere alta una tradizione italiana. Ai bambini l’immersione nel loro meraviglioso mondo di immedesimazioni e di complessità simboliche; agli adulti il piacere sottile di un ossimoro, ossia il museo in azione. Non la fissità dell’opera morta, chiusa nella sua finitezza, ma il movimento, la vita, il teatrale stare qui e ora. La ri-creazione d’uno spettacolo di quasi quarant’anni fa che si manifesta tale e quale genera in questo caso un vivo teatro del passato che le marionette di Codognotto mantengono nel presente. Perché sono magnifici oggetti apparentemente immobili nella loro lignea fissità ed invece animati, votati al moto e alla rappresentazione. Hanno solo bisogno di qualcuno che tiri le fila e che i bambini ignorano perché sempre individuano l’essenzialità delle cose: in scena è l’uomo che serve la marionetta e non il contrario. È Pinocchio il protagonista. E quando capirà che non deve combattere lo spirito dell’Uomo ma mettersi al suo servizio, allora cesserà di essere di legno e sarà libero. Infatti quale essere umano prima di diventare Uomo non lotta contro il suo marionettista interiore, questo nostro tiranno, questo nostro servitore?