“L’ora di ricevimento – Banlieue” di Stefano Massini, regia di Michele Placido, con Fabrizio Bentivoglio. All’Eliseo di Roma

L'ora di ricevimento

Est tempus in rebus

Dalle note di Stefano Massini, autore de L’ora di ricevimento – Banlieue, regia di Michele Placido, in scena all’Eliseo di Roma con un bravissimo Fabrizio Bentivoglio nel ruolo protagonista: “Il professor Ardèche è un insegnante di materie letterarie. Un disilluso, un cinico, uno spietato osservatore. Peccato che la sua classe si trovi nel cuore dell’esplosiva banlieue di Les Izards, ai margini dell’area metropolitana di Tolosa: un luogo in cui la scuola è una trincea contro ogni forma di degrado. La scolaresca che gli è stata affidata quest’anno è ancora una volta un crogiuolo di culture e razze. Il professor Ardèche riceve le famiglie degli scolari ogni settimana per un’ora, dalle 11:00 alle 12:00 del giovedì. Ed è attraverso un incalzante mosaico di brevi colloqui con questa umanità assortita di madri e padri, che prende vita sulla scena l’intero anno scolastico della classe Sesta sezione C. Al pubblico spetta il compito di immaginare i visi e le fattezze dei giovanissimi allievi”.
Il punto è proprio che al pubblico spetti un compito quando il piacere di andare a teatro sta nel non avere doveri e mettersi alla finestra a guardare il panorama dello spettacolo e il tempo che vi fa. Quindi più che un’analisi teatrale, la messinscena meriterebbe un bollettino meteorologico. Molto soleggiato con bel tempo su tutto il versante del protagonista Fabrizio Bentivoglio in un contesto mite grazie al rinforzo di un campo di alta pressione recitativa. Si prevede durante la rappresentazione un passaggio di velature sull’arco alpino dell’attore alle quote della malinconia. Impulso freddo instabile sulla regia con locali rovesci sul basso versante estetico e nuvolosità compatta sulle zone dello spazio scenico. Condizioni avverse sul quadrante dei comprimari per una perturbazione proveniente dall’oceano registico, si prevedono possibili smottamenti e dissesti dovuti allo scioglimento della tensione recitativa. Sullo stesso quadrante, banchi di nebbia possono causare disagi alla circolazione interpretativa con tendenza degli attori a incolonnarsi sulla direttrice proscenio – fondo scena con conseguente scarsa visibilità per gli spettatori. Meteo variabile sulla regione testuale con tendenza ad un aumento della nuvolosità nella seconda parte della serata, sereno lungo i litorali del dialogo e circolazione depressionaria sulla dorsale dell’azione drammatica. Tempo reale dello spettacolo due ore e dieci minuti, tempo percepito due ore e cinquantatré minuti. Il 53 per la smorfia napoletana: ‘o viecchio.

Marcantonio Lucidi,
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